La zona è tra l’altro dal 1999 parte del Santuario dei Cetacei, un’area compresa tra il nord della Sardegna, la Costa Azzurra e il Sud della Toscana, nella quale è facilmente possibile avvistare balenottere, capodogli, delfini, globicefali e tante altre specie, anche per chi rimane a galla. E per chi ama nuotare in superficie, la recente creazione del percorso natatorio protetto tra Vernazza e Monterosso è imperdibile.
Soprattutto nell’area Marina protetta del Parco delle Cinque Terre è comunque la varietà di specie animali e vegetali, oggetto di costante monitoraggio e ricerca per le scienze naturali e la tutela ambientale, a rendere l’esperienza del diving alle Cinque Terre davvero speciale, in particolare nelle grotte e nelle secche che caratterizzano la zona.
L’area è soggetta a regolamenti per la protezione dei fondali, ed è importante rivolgersi ai numerosi diving center presenti in zona per avere il supporto necessario per conoscerli e fare le migliori escursioni subacquee in tutta sicurezza anche per chi è in possesso solo di un brevetto di primo livello.
Qui facciamo un breve excursus su quelle che sono le 7 più belle diving alle Cinque Terre e La Spezia, in tipiche grotte e secche marine consigliate a chi ama il diving:
1 – Diving alla Grotta azzurra della Palmaria
Suggestiva ampia apertura nella roccia che si trova circumnavigando l’isola sul versante ovest dell’Isola Palmaria. La grotta è alta alcuni metri sopra il livello del mare e prosegue sotto la superficie per una ventina di metri, con spettacolari riflessi di luce dell’acqua azzurra dentro l’anfratto. Immergendosi tra le rocce, si trovano facilmente diverse specie di invertebrati.
Immersione alla Punta del Tino
2 – Diving a Punta del Tino
Sotto la profonda parete verticale dell’Isola del Tino,si procede verso la punta per ammirare, in particolare con una buona visibilità sottomarina, Eunicellasingularis e Leptogorgia sarmentosa. Nel canale che separa il Tino dalla Palmaria si osserva invece la Paramuricea clavata e la Eunicella verrucosa, mentre risalendo si trovano Pentaporafascialis e castagnole. In questo panorama si incontrano saraghi e salpe, gronghi e murene e nudibranchi di diverse specie.

3 – Immersione alla Grotta e Secca del Tinetto
L’isolotto del Tinetto può sembrare poco più di uno scoglio ma nasconde nel suo fondale, seppur un po’ fangoso, una grotta dove nuotano volentieri le aragoste, e il cui ampio ingresso è decorato con spugne, tunicati, nudibranchi e anemoni. Si nuota per circa 20 metri di profondità seguendo la luce che filtra dalla superficie, in un percorso che si restringe e si apre in un altro punto, tra bellissimi giochi di luce e ombre.
4 – Immersione a Punta Mesco

All’estremità delle Cinque Terre, a Punta Mesco, una bella immersione si può fare seguendo la parete sulla destra e discendendo lungo una franata che degrada fino a un fondale fangoso profondo circa 30 metri e caratterizzato dalla presenza di bellissime gorgonie rosse e margherite di mare. La fauna che si può incontrare nel blu di Punta Mesco è di murene, cernie brune, dentici, aragoste.
5 – Immersione alla Secca della Pineda
Punta Pineda è un punto molto suggestivo, facilmente raggiungibile dal mare, caratterizzato da una forte corrente marina da ponente che dà trasparenza all’acqua e ricco di ricciole, dentici e tonnetti. La secca delle “piscine” è a forma di sella di cavallo e raggiunge i 12 metri massimi di profondità. Seguendo la parete, a circa 18 metri, si incontrano numerose gorgonie fino ad arrivare ai 30 metri dove è facile trovare tane con gronghi e murene.
6 – Immersione a Grotta Maralunga, o grotta del Brigantino
La Grotta di Maralunga presso Lerici è per alcuni di interesse archeologico, perché antichi blocchi di marmo visibili sul fondale testimonierebbero il naufragio di una nave da trasporto di epoca romana. Per altri, il nome “Grotta del Brigantino” risalirebbe a un’epoca più recente, quando un brigantino si nascose nell’anfratto, probabilmente distruggendo i suoi alberi, perché inseguito da navi pirata. È proibito avvicinarsi con un’imbarcazione, per questo gli appassionati partono via terra dall’interno della Caletta di Lerici, un luogo molto suggestivo sulla costa di Maralunga, soprattutto la mattina con il sole a levante. Tenendo la costa a destra si doppia la Punta di Maramozza, e dopo poco la costa si fende nella grotta, emersa per circa 15 metri e profonda circa 40 metri, nel calcare bianco della costa in questo punto. Nei pressi e dentro la grotta, crescono al sicuro piccoli di saraghi e occhiate.
7 – Immersione al relitto dell’Equa
Con le immersioni alle Cinque Terre, non manca la possibilità di andare alla scoperta di diversi relitti: uno di questi è il relitto dell’Equa, nave costruita nel 1929 dalla Società Armatrice Partenopea di Napoli, “costretta” all’uso di cacciasommergibili nel 1940 e affondata il 10 giugno 1944, a causa di uno speronamento da parte di una nave tedesca, a due miglia al largo di Riomaggiore. La nave è in buono stato, e ampiamente visitabile in mezzo ad anemoni gioiello, aragoste, castagnole, spugne e ostriche.
Lungo circa 45 metri, l’Equa è ancora sulla rotta est/ovest della sua navigazione. È possibile vedere il ponte superiore, ad una profondità di 34 mt, il ponte inferiore e la sala comando, dove trovano rifugio le aragoste. Lungo la chiglia di sinistra si trova una mitragliera con torretta e un cannone antiaereo perfettamente conservato. Proseguendo, per i più abili è possibili accedere alla sala macchine, i servizi igienici di bordo, fino alla poppa dove si vedono le attrezzature per la posa di bombe di profondità.