Sono gli assaggi che si fanno a volte quasi per caso, magari in una fredda domenica di Gennaio trascorsa alla scoperta di luoghi ricchi di fascino come in Lunigiana. Magari entrando in un caffé che potrebbe essere un caffé qualunque, per rinfrancarsi dal respiro che si addensa in nuvole grigiastre, nell’aria che per qualche motivo, anche se si è per strada, sa di camino, di legna arsa, di atmosfere avvolgenti. Sono degustazioni che sono destinate a diventare “Madeleines” nella memoria del piacere, piccole grandi gioie della vita.
Amor vincit omnia al Caffé degli Svizzeri, nel cuore di Potremoli
È così che si assaggiano gli Amor, dolci di cialda wafer farcita con una morbida crema di panna, liquore e cosparsa di nocciole, in un vortice di evocazioni letterarie che avvolge Pontremoli, città del libro e di importanti eventi della storia lunigianese.

In epoca Napoleonica, molti svizzeri scesero in Italia e ne conquistarono con l’arte della pasticceria avamposti ritenuti ben più difficili da vincere con le armi. Nel 1842, con questo scopo arrivarono qui i fratelli Aichta per aprire una drogheria e liquoreria proprio nella piazza principale dell’antico centro lunigianese, sin dai tempi più remoti terra di confine e di conquista, come si vede dalle sue torri, i ponti, il grande castello fortificato detto il “Piagnaro”.
Ma l’Amor conquistò più delle armi: presto la drogheria si espanse nei locali splendidamente arredati in stile Liberty nei primi anni del ‘900, e ampliati in una pasticceria e caffé oggi noti come il Caffè degli Svizzeri, era già un punto di riferimento per un caffé e per una dolce degustazione. E questo piccola dolce invenzione dei fratelli Aichta e soci Steckli diventò famoso in tutta la valle, anche grazie alle attività di pasticceria che gli Svizzeri avevano anche nella città di Massa.

Ancora oggi, entrare al Caffé degli Svizzeri significa farsi conquistare dalla bellezza, oltre che dal gusto. In locali splendidamente conservati e arredati, e sembra di fare un viaggio nel tempo e nello stile, mentre si impara che cos’è l’Amor.
Una ricetta custodita gelosamente, ma noi ci proviamo lo stesso

Su un’esperienza così completa non si possono dare ricette, e si trattasse di tentare di rifare a casa questo Delikat-essen svizzero, il procedimento ufficiale non è dato di sapere, perché viene gelosamente conservato tra le carte di casa Aichta.
Tuttavia, per chi si vuole cimentare, si può provare a:
Trovare il wafer in Cialde quadrate oppure accontentarsi delle Marie.
Per la crema accaparrarsi:
- 1/2 lt di latte
- 6 rossi d’uovo
- 150 gr di zucchero semolato
- 75 gr di farina bianca
- zucchero a velo
- un pizzico di vanillina
- 300 gr di burro fresco da mettere a temperatura ambiente
- liquore ( Strega, Sassolino, Brandy)
- granella di mandorle o nocciole.
In un recipiente, lavorare i rossi d’uovo con lo zucchero, la farina e la vanillina. Bollire il latte e aggiungerlo al composto amalgamando bene.
Mettere in una pentola e cuocete la crema continuando a mescolare. Una volta raggiunto bollore, toglierla dal fuoco, travasandola in una ciotola capiente e coperta con un foglio di carta oleata (o pellicola) per evitare che raffreddandosi formi la crosticina in superficie.
Incorporare il burro morbido alla crema e lavorare con cura fino ad ottenere una consistenza spugnosa. Completate con 2-3 cucchiai dei liquori, e porre la farcia in luogo fresco, a riposo.
Sistemare la crema tra le due cialde e completare a piacere con la granella di mandorle o nocciole.