Se il viaggio è ricerca,
l’Italia è riscoprirsi

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I 12 panorami imperdibili della provincia spezzina

Dai borghi al mare, dalla Val di Magra a oltre le Cinque Terre: un viaggio attraverso la provincia in 12 punti panoramici.

Da levante a ponente, dal confine con la Toscana fino a oltre le Cinque Terre: la provincia spezzina è una terra da cartolina, ricca di punti panoramici. La Spezia si può conoscere anche andando a cercare i suoi tanti luoghi da cartolina, per chiuderla in una serie di scatti di infinita bellezza.

Se ne otterrà un itinerario di stupore, fatto di vedute di mare, o dell’emozione di un tramonto. Spezia e la sua prvincia nell’itinerario di panorami che seguiremmo noi.

Fosdinovo: dalla Val di Magra a Portovenere

Vista aerea di Fosdinovo, tra i migliori punti panoramici alla Spezia Ph. Federico di Dio.

Fosdinovo è uno dei primi paesi della provincia di Massa Carrara, ma ha veramente pochi difetti. Dai terrazzini che si aprono lungo le mura del paese si gode una vista mozzafiato sulla val di Magra. Nei giorni di tempo terso si riesce ad andare oltre e ad abbracciare in un unico sguardo anche il Golfo dei Poeti e la Versilia. Mare, pianura e le Apuane: da Fosdinovo non scappa nulla.

Da Ortonovo, sulla val di Magra brilla la perla Nicola

Chi pensa che la provincia spezzina sia solo mare, sbaglia. Li dimostra facilmente la suggestiva vista di Nicola che si gode da Ortonovo. Tipico borgo medievale, Nicola di Ortonovo si erge su un’altura che domina la val di Magra ed è poco avanzata rispetto quella su cui è costruita Ortonovo. Il piccolo paese vale sicuramente la visita, con i suoi viottoli e le sue piccole piazze; vederlo da dietro, però, alto e fiero sulla sua collina basta a spiegare la bellezza di tanti borghi locali.

Nicola vista da Ortonovo, Ph. Girlando Alessi

Sopra Bocca di Magra: un solo sguardo per le Apuane e il serpentone del Magra

Bocca di Magra è rinomata – tra le altre cose – per aver affascinato nel corso degli anni più di una personalità di spicco (compreso Giulio Einaudi). Non stupisce che in tanti ne siano rimasti ammaliati se si percorre la strada che procede verso Montemarcello. Lungo il percorso si aprirà più di una favolosa finestra panoramica sulla piana del Magra. Le Apuane sullo sfondo, il litorale sabbioso che piano piano si trasforma in Versilia e – sotto gli occhi – la foce del Magra: osservando il serpeggiare del fiume nella piana, si colgono insieme l’importanza del corso d’acqua per la zona e si viene a contatto con le varie anime del circondario, che è turistico, agricolo e industriale. Una cartolina irrinunciabile per capire a fondo la provincia.

Bocca di Magra, dove il fiume Magra sfocia nel mare

Montemarcello: silenziosa, riservata, meravigliosa

Guardandola dal Golfo, Montemarcello è un riflesso alto, quasi un miraggio. Guardando il Golfo da Montemarcello ci si sente invece parte del miraggio. Il paese del comune di Ameglia è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia e ne ha davvero motivo. La vista che offre sul Golfo dei Poeti è unica.

Da Montemarcello, una delle viste più belle sul Golfo dei Poeti

Photoshooting nelle cinque terre e Golfo dei Poeti

Un set fotografico con un fotografo professionista tuttto per te

Due sono i punti panoramici: una piccola terrazza davanti una casa che si trova sulla sinistra della strada principale (quella da cui è stata scattata la foto) e l’ex batteria militare, a strapiombo sul mare, poco oltre il punto di partenza del sentiero per la spiaggia di Punta Corvo (l’imbocco del sentiero è di fianco alla sede del Parco di Montemarcello, di fronte al bar che affaccia sulla strada che permette di attraversare il paese in macchina). In entrambi i casi si gode una superba vista sull’arcipelago spezzino.

Dalla Batteria militare di Montemarcello, la vista del tramonto su Spezia

Tellaro, il balcone dei sogni

Impossibile toccare l’anima del Golfo dei Poeti se non si è stati su questo piccolo terrazzino, punta estrema dell’estremità di levante della profonda insenatura spezzina.

Lo si raggiunge con una breve passeggiata attraverso i caruggi e le scalinate di Tellaro, perla tra le perle dei dintorni. Appena sorpassata l’Oratorio di Selaa – dove, di fianco alla piccola chiesetta oggi sconsacrata e se di esposizioni e manifestazioni culturali, si apre un’altra terrazza panoramica che guarda verso la Toscana – ci si trova appoggiati a una ringhiera a picco sul mare.

In quel punto, aperto ai venti e con lo sguardo libero di spaziare tra la costa rocciosa e l’orizzonte, nonostante lo spazio sul terrazzino non sia poi molto, non sarà difficile incontrare fotografi, innamorati o semplici curiosi.

Il Golfo dei poeti si lascia ammirare: la costa corre a destra, lasciando il colorato borgo di Tellaro e le sue rocce, per curvare nell’insenatura della Spezia e ripresentarsi davanti agli occhi alta fino al Muzzerone.

Nelle giornate terse, davanti agli occhi, si distinguerà nitidamente il profilo di Portovenere, ultimo lembo di terraferma prima dei punti di sospensione verso l’infinito di Palmaria, Tino e Tinetto.

Punti panoramici La Spezia: Il suggestivo borgo di Tellaro

La Serra, dove nascono tramonti indimenticabili

Con malignità, si dice che Porto Venere è stupenda e Lerici è bellissima perché si vede Porto Venere. Seguendo questa logica, La Serra è straordinaria: dalla sua piazza principale, infatti, si vede Lerici dall’alto e di fronte si apre l’intero scenario del golfo.
La vista è straordinaria al tramonto, quando il sole si spegne dietro Porto Venere, disegnando tra mare e cielo il profilo della chiesa di San Pietro. La vera chicca sono i mesi di novembre e dicembre: in questo periodo è infatti il canale di mare tra la Palmaria e Porto Venere a offrirsi per il tuffo del sole.

La vista dalla Serra sul Golfo della Spezia

Dalla Palmaria a Porto Venere: meraviglia esclusiva

La Palmaria è un vero e proprio gioiello, un diamante di Mediterraneo fino a questo momento pressoché incontaminato. Da visitare perché bellissima, è anche un punto di osservazione esclusivo per la bellezza costruita dall’uomo di Porto Venere. Dopo aver raggiunto la sommità dell’isola con uno dei sentieri che la percorrono, si può lanciare uno sguardo verso Porto Venere. Si troverà a sorprenderci la meraviglia a righe chiare e scure di San Pietro e – dietro la chiesa – la corsa della costa del litorale.

La vista della costa dall’Isola Palmaria Ph. Matteo Vistocco.

Da Campiglia a Porto Venere, praticamente in paradiso

La costa di Tramonti è un miracolo, per intero, centimetro per centimetro. È una delle località più sottovalutate d’Italia, perché faticosa da esplorare, manutenere e anche amare. Offre angoli di estasi paesaggistica assoluta: le scalinate per il Persico e Monesteroli, le Rosse di Albana e le favolose piscine naturali ricavate nella roccia. Se bisogna scegliere, però, un unico scatto per rubarne e rubare l’anima è il sentiero che corre tra Campiglia e Porto Venere.
Sentiero sublime e meno faticoso tra quelli della zona (sebbene non senza punti difficoltà), offre a un certo punto uno sguardo d’insieme sulla costa del Muzzerone, con Porto Venere che spunta verso il mare prima di Palmaria, Tino e Tinetto.
È impossibile non fermarsi incantanti.

Sentiero da Campiglia a Portovenere con vista – Ph. Marcello di Francesco

Montenero, il santuario che veglia le Cinque Terre

Curiosamente anche tanti spezzini ignorano l’esistenza di questo tesoro.
Il santuario di Montenero, con la sua terrazza che affaccia magnificamente sulla costa che va dalla Palmaria al Mesco, è una delle perle più misteriosamente misconosciute del territorio spezzino.
Per raggiungere il santuario, che domina dall’alto Riomaggiore, potete percorrere un breve sentiero che diparte dalla strada litoranea, scendere dal telegrafo o salire lungo il faticoso sentiero che parte dal borgo delle Cinque Terre.
Nelle giornate limpide, si potrà vedere dispiegarsi davanti allo sguardo l’intero arco della Liguria,

Il santuario di Montenero nelle Cinque Terre

Il lato b di Vernazza: splendido e fiero

Le Cinque Terre sono tutte una cartolina. Tra i tanti scenari da sogno, uno più degli altri mi sembra significativo: il lato b di Vernazza, quando la si raggiunge dal sentiero che arriva da Corniglia.
Quel momento in cui la torre del borgo si leva al cielo, rubando spazio al mare, è un orgoglio.
Anche per come Vernazza ha saputo reagire alla ferite e resistere con la sua bellezza.

Il “retro” di Vernazza. Ph. Dominik Dancs

Il Mesco, maestosa chiusura delle Cinque Terre

Punto finale delle Cinque Terre, imponente impennata di roccia che segna il limite tra Monterosso e Levanto, il Mesco è un teatro naturale.
La salita verso la sua cima, se si parte da Monterosso, taglia gambe e fiato, ma la vista ripaga assolutamente dello sforzo.
La terrazza sulle Cinque Terre è assolutamente impagabile, così come lo spettacolo dei tanti parapendii che spesso si lanciano nell’aria proprio da lì.

Bonassola e la Madonna della Punta

Le finestre sul mare aperto della Madonnina di Bonassola

Le Cinque Terre sono cinque, Bonassola è una sola” dicono così i fan della località balneare dell’estremo levante spezzino.
E bisogna dire che Bonassola di estimatori ne ha tantissimi, per la sua spiaggia principale, ma anche per le tante calette che ne disegnano la costa lungo la galleria ciclo-pedonale verso Levanto.
Graziosissimo borgo dallo splendido mare, incastonato in una baia verde e dall’ampio respiro, Bonassola saprà stupire chi ancora non la conosce e tenere legato chi già la ama. Il loggiato della Madonnina della Punta, capace di offrire uno sguardo alla spiaggia e un altro al mare aperto, è una postazione d’eccellenza per gustarsi tramonti straordinari.

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