Il futurismo è un movimento artistico e culturale dell’inizio del XX secolo che ha coinvolto molti Paesi europei, ma che in Italia ha avuto un particolare sviluppo, influenzando le forme di espressione pittorica, letteraria, musicale, persino gastronomica. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione d’avanguardia artistica, dalla pittura alla scultura, alla letteratura (poesia e teatro), alla musica, all’architettura, alla danza, sperimentando nelle nuove forme come la fotografia e il cinema.
I temi di fascinazione futurista erano i grandi cambiamenti sociali e tecnologici contemporanei, l’ispirazione frequente era il movimento e la velocità, ma anche la guerra, spesso ideologicamente esaltata quasi come espressione più alta espressione del valore dell’uomo.
Il nome ufficiale del movimento fu ideato dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti.
E proprio a Marinetti si deve la vicinanza tra il futurismo e la città di Spezia. Fu infatti lui a definire il Golfo di Spezia “Golfo delle Meraviglie”, “fusione tra bellezza naturale e plastico intervento umano”.

La guerra, l’espansione demografica e strutturale, simboli del futurismo e della città.
La città di Spezia, recentemente protagonista di un’importante e rapidissima crescita socio-economica e espansione in termini di popolazione e infrastrutture, con la presenza della base militare e di ben due aeroporti (a Luni e Cadimare), catalizzatori della fama delle trasvolate degli idrovolanti di Balbo. Grazie poi al successivo connubio tra lo spezzino Renato Righetti e l’aeropittore Fillia che, negli anni ’30, l’ambiente artistico e culturale della città, fino a quel momento del tutto provinciale, diventò straordinario, quasi epico.
A Spezia, i futuristi hanno trovato la città ideale del futuro. La piccola città che cresceva ad un ritmo alto, sviluppando tecnologia e strutture, diventava simbolo della guerra che dava futuro alle persone.
Nel 1933 Marinetti concepì il Premio di Pittura “Golfo della Spezia”, che poi si svolse in città per alcuni decenni. Il premio è stato il palcoscenico per il debutto dell’ Aeropoema – il Poema Volante – del Golfo di Spezia, accolto come un fiasco dal pubblico presente al Teatro Civico per la cosiddetta “Sfida a tutti i poeti d’Italia”.
Tra le architetture più significative del futurismo in città, il Palazzo delle Poste alla Spezia è una celebrazione della comunicazione secondo la poetica futuristica, progettata dall’architetto Angiolo Mazzoni e costruita nel 1933. I maestri dell’arte futurista Luigi Fillia ed Enrico Prampolini sono gli autori del grande mosaico in cui la magnifica marea della comunicazione globalizzata è rappresentata da aerei veloci, navi imponenti, che nel loro movimento penetrano lo spazio. Guardando le tessere di mosaico di questo lavoro si può quasi sentire il rombo futuristico della comunicazione in aria, mare e terra.
Sicuramente da non perdere alla Spezia, ma purtroppo al momento non accessibile tutti i giorni. È possibile chiedere agli uffici postali, però, di dare un’occhiata alla torre che ospita il bellissimo mosaico.