La Spezia, cosa vedere in un itinerario

La Spezia è la città che, tradizionalmente, ha la fortuna di trovarsi tra alcuni gioielli della Liguria, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Ma la piccola provincia storicamente devota allo sviluppo industriale, è passata da accogliere quasi con timidezza i viaggiatori di passaggio tra un capo e l’altro del suo Golfo, o diretti alla stazione per raggiungere le Cinque Terre, a mostrarsi con orgoglio. In molti rimangono ancora sorpresi dalle bellezze dei suoi palazzi in stile Liberty, dalle piacevoli sensazioni che la città offre camminando sul lungomare o nei suoi viali, o nella centrale via del Prione, che raccoglie tutto lo spirito di centro storico ligure.

E, in effetti, negli ultimi tempi molti viaggiatori hanno scoperto che La Spezia è il luogo ideale per soggiornare nell’area: più economica delle Cinque Terre, e molto meglio collegata, offre la possibilità di visitare più agevolmente anche il meraviglioso Golfo dei Poeti.

Di seguito, un breve percorso tra mare e collina, i due livelli che caratterizzano la città, in tappe di cose da vedere alla Spezia. Si può trovare il percorso anche nelle nostre mappe cartacee o scegliere di farlo con i nostri Vespa segway visitando il DoinItaly Experience Store.

Perché visitare La Spezia


Perché si dovrebbe visitare La Spezia? Perché è un luogo piacevole e ben collegato tra le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti, e permette una prospettiva più ampia sull’intero territorio. La Spezia è una città di quasi 100 mila abitanti, tranquilla e per lo più di tradizione operaia e commerciale. Benché Spezia fosse già un centro abitato di una certa rilevanza, il grande sviluppo si ebbe solo dal tardo ‘800, con la costruzione della base militare.
La seconda guerra mondiale, proprio per la presenza delle forze militari in città, ha visto il centro della città severamente colpito da bombardamenti e nel centro, in cui si dipana il nostro percorso, si nota un patchwork tra edifici per lo più del dopoguerra, di case tipiche del medioevo ligure, strette e colorate, e di case nobili e operaie testimoni del grande sviluppo urbanistico della fine del XIX secolo. Non mancano poi le più recenti coraggiose scelte architettoniche e urbanistiche, spesso al centro di polemiche sia tra i locali che nel contesto della critica nazionale.
Per questi motivi una visita di Spezia è congeniale a chi sa perdersi alla ricerca dei dettagli, scoprire angoli nascosti, lasciarsi affascinare dal tranquillo tran tran di una piccola città di mare, e farsi sorprendere dai contrasti.

Le tappe del nostro itinerario tra cose da vedere La Spezia:

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Il Ponte Tahon de Revel, tra mare e città

Il Ponte Tahone di Revel. Ph. T. Riva

Il lungomare di Spezia è un’ampia zona di passeggio e diporto, chiusa al traffico automobilistico, molto apprezzata anche da chi ama praticare running. È costituita dalla Passeggiata Morin, dai quali partono anche i traghetti per Cinque Terre e Golfo dei Poeti, il Molo Italia, dove si possono curiosare i rimorchiatori delle grandi navi cargo e da crociera e ci può sedere all’ombra del faro rosso al suo culmine, e il porto Mirabello, al quale si arriva attraversando il bianchissimo e moderno Ponte Tahon di Revel. La struttura attira lo sguardo di chi arriva dal mare o di chi cammina sul lungomare, ed è suggestivo da visitare anche in notturna, per soffermarsi a guardare le luci della città e fotografare i giochi del bianco del ponte stagliato sul mare scuro. Costruito nel 2014, è un ponte levatoio dal concept contemporaneo interessante per la città, perché ha aperto una nuova prospettiva dal mare, unendolo direttamente al centro storico cittadino.

I giardini pubblici, polmone verde della città.

I giardini pubblici furono realizzati intorno tra il 1825 quando vennero abbattute le mura cittadine medievali per allargare la prospettiva urbanistica verso il mare, e il 1862, quando i grandiosi lavori per l’escavazione dei bacini dell’arsenale militare offrirono materiale da riversare a mare. In questo modo si interrò e si ricavò spazio da adornare con un grande gusto botanico, e piante di un certo interesse nturalistico. Oggi i giardini offrono una piacevole passeggiata nel verde tra il lungomare e il centro della città, e alcuni punti artistici e storici per conoscere la sua storia, come la statua di Garibaldi a cavallo di Antonia Garella inaugurata nel 1913 e il Palco della Musica in stile Liberty, ottenuto dalla città in seguito all’Esposizione Universale di Torino.

Via del Prione, il Carugio Drito

Natale in Via del Prione Ph. T. Riva

Probabilmente la via più antica del centro di Spezia, Via del Prione è oggi il centro del passeggio e dello shopping della città. Vi si trovano bar, caffè, negozi di moda e una caratteristica vivacità. Si racconta che il compositore tedesco Richard Wagner, ospite in una locanda di Via del Prione, si sia ispirato al vociare mattutino che proveniva dalla strada per il crescendo iniziale dell’ouverture dell’Oro del Reno.
Il nome della via significa probabilmente “grande pietra”, dal genovese pria, a ricordo della pietra da cui forse nel ‘400 i messi leggevano i decreti della Repubblica genovese; tuttavia per gli spezzini la Via si chiamava il Carugio Drito, non perché fosse dritto ma perché era la via principale, quella su cui si trovavano le attività commerciali. Ancora oggi, Via del Prione è una delle vie che uniscono il mare al mercato. Su Via del Prione si affaccia il Teatro Civico, il Museo Lia, e con alcune una breve “digressione” si pu raggiungere il Castello San Giorgio con l’ascensore o le scalinate, si possono vedere Piazza Sant’Agostino, e la chiesa di Santa Maria Assunta, un tempo cattedrale della città.

Piazza Sant’Agostino

Centro dell’antica “Cittadella” medievale della città, Piazza Sant’Agostino è una piazza storica tra le più belle di Spezia, dove indugiare per un gelato e un aperitivo all’ombra del sontuoso Palazzo Oldoini, dimora della celebre semispezzina Contessa di Castiglione, o passeggiare nell’attigua vivacissima Piazza del Bastione, dove i bambini si rincorrono di giorno e i ragazzi sorseggiano un drink la sera.
Per via degli sfavillanti negozi di moda e i locali, non tutti scorgono la scaletta che conduce alla chieda leggermente sopraelevata che dà il nome alla piazza, dedicata ai SS Giovanni e Agostino, certamente una delle più belle della città. In stile barocco, confacente l’epoca del suo sviluppo maggiore risale però a un’epoca più antica, e ospitava originariamente il Convento dei Frati Cappuccini del Poggio, intorno al cui oratorio si formò un quartiere cittadino importante. La chiesa contiene opere artisticche di grande pregio, una pala cinquecentesca raffigurante Madonna e Santi di Bernardino Lanino e un dipinto raffigurante la Madonna del Suffragio attribuito a Domenico Fiasella, per nominarne alcuni.

Santa Maria Assunta, cuore storico

Da Via del Prione attraverso Via Magenta, sulla quale si affaccia la storica pizzeria La Pia (ottima per uno spuntino a base di Farinata) oppure Via Biassa, vicolo antichissimo nel quale si trova un resto di Palazzo Cenere, un tempo municipio cittadino, si arriva a Piazza Beverini. Sulla Piazza, la Chiesa di Santa Maria Assunta si impone con la sua grande facciata in marmo bianco e nero. Ci troviamo nel nucleo più antico della città, dove un tempo, tra le mura del Castello e le porte di accesso che lo circondavano, si svolgevano tutte le sue attività economiche e sociali.
Anche la Chiesa di Santa Maria è legata indissolubilmente alle origini della storia di Spezia, di cui fu abbazia e cattedrale. Venne distrutta diverse volte e anche nell’ultima guerra subì gravi danni, ma dopo un attento restauro, anche se oggi non è più la cattedrale, conserva al suo interno testimonianze importanti della storia cittadina, in quanto in essa confluirono nel XIX secolo opere d’arte provenienti dalle chiese spezzine distrutte per fare spazio alla “nuova città” industriale, tra cui opere della scuola genovese e di Sarzana del XVII secolo e una terracotta di Andrea della Robbia.

Il Mercato, Km 0 di pesce e prodotti freschi

Piazza del Mercato

Una visita al mercato è consigliata, non tanto per acquistare frutta e verdure fresche e pesce appena pescato, ché è ovvio, ma per carpire l’atmosfera cittadina e la sua gastronomia. Il mercato si trova circa a metà del Viale “nobile di Spezia, Corso Cavour, ed è dall’800 fulcro delle attività commerciali, intorno al quale fiorivano le locande e le trattorie più popolari. La nuova struttura moderna ha sostituito l’antica struttura in ferro battuto, che aveva un grande fascino ma certamente non più sostenibile.
L’ala di destra del mercato, camminando verso il mare, è quella dedicata al pesce e alle specialità ittiche del Golfo. Muscoli (cozze), alla base di tanti piatti locali, acciughe e orate sono protagonisti dei richiami dei pescatori che invitano ad ammirare la merce appena pescata.

I Musei del centro storico

Nel nostro percorso, si lambiscono molti dei Musei della città di Spezia, città che, benché piccola, ha alcune collezioni di riguardo. Il museo del Sigillo è il più grande museo al mondo di arte sfragistica con oltre millecinquecento matrici e impronte sigillari, databili dal IV millennio a.C. sino ai giorni nostri. È ospitato in Via del Prione in un edificio neomedioevale degli anni Venti, realizzato da Franco Oliva. Il vicino Museo Lia ospita opere d’arte italiane dal XIII al XVIII secolo raccolte dal collezionista spezzino Amedeo Lia e ospitati nell’antico complesso conventuale dei frati minimi di San Francesco di Paola, per un tempo anche ospedale di Spezia. Tra gli autori più noti rappresentati al museo si trovano TintorettoTiziano, il Canaletto. Allontanandosi brevemente dal percorso, si può fare visita al Museo Tecnico e Navale di Spezia, davvero interessante per gli amanti della marineria e anche delle telecomunicazioni (vi sono conservati alcuni reperti delle prime sperimentazioni di Guglielmo Marconi, svoltesi nella base militare di Spezia).

Le scalinate, liberty urbano

La scalinata Cernaia, tra le più caratteristiche scalinate della Spezia

È ora di raggiungere il livello superiore della città di Spezia, per ammirarne la vista dall’alto. Certo Certo, per raggiungere Via XXVII Marzo, sulla quale si trova il Castello di San Giorgio, si può anche prendere l’ascensore (situato in Via Prione all’altezza di Via Biassa e la Chiesa di Santa Maria) e fare molta meno fatica, ma così si perderebbe il gusto di conoscere una caratteristica interessante della città, le sue scalinate. Qui proponiamo la Scalinata Crnaia, che è forse la più famosa perché consente di arrampicarsi “ai piani alti” apprezzando alcuni dettagli in stile liberty delle scalinate stesse e dei palazzi che vi si affacciano. Giochi prospettici, dettagli, i gradini che diventano sempre più bassi mano a mano che si sale, gli alberi che accompagnano la salita, le aperture in slarghi per riposare e godere della pace a pochi passi dal centro cittadino sono le piccole gioie offerte da questi piccoli gioielli di urbanistica.

Il Castello di San Giorgio, fortezza con vista sul mare​

Il castello San Giorgio che domina sulla città

Una volta arrivati al piano alto della città con la scalinata o con l’ascensore, non si deve perdere un’occhiata almeno dall’esterno al Castello di San Giorgio, antica fortezza di protezione della città, che conobbe il suo periodo più florido durante il breve dominio della città di Nicolò Fieschi e la successiva riconquista del controllo da parte Repubblica di Genova. Si può ancora osservare una parte della cinta muraria che si dipartiva dal castello e scendeva a mare a proteggere la cittadella medievale, passando dal Convento delle Clarisse e dagli orti cittadini, recentemente recuperati e oggetto di un interessantissimo progetto di ortocultura urbana. Nell’edificio del Castello è ospitato oggi il museo archeologico Ubaldo Formentini, con testimonianze dalla preistoria fino al Medioevo, comprese le Statue Stele del IV Millennio a.C. Il Castello offre anche una stupenda prospettiva dall’alto sulla città.

Le mura Ottocentesche

Proseguendo dal Castello su via XXVII Marzo, in senso opposto rispetto alla marcia delle auto, si arriva con un passaggio un po’ nascosto al parco delle Mura, uno spazio urbano ritrovato intorno alle ottocentesche Mura “sabaude”. Recentemente recuperate dall’amministrazione, costituiscono la cinta difensiva costruita tra il 1887 e il 1889 attorno alla città che, insieme all’arsenale sul fronte mare, era destinata a proteggere militarmente La Spezia. Il neonato Parco delle Mura è oggi un lungo percorso all’ombra della grande struttura difensiva ancora non completamente ristrutturata (i lavori sono ancora in corso d’opera) e che permette di avere uno sguardo complessivo sulla città, sul suo paesaggio e sulla sua storia, che prima non era possibile e che ha piacevolmente sorpreso la stessa cittadinanza locale. La cinta sabauda circondava la città e si apriva in alcune porte di passaggio tra l’interno e l’esterno della città così fortificata, e unita tra il Levante cittadino di quella che un tempo si chiamava Porta Rocca nella zona dell’attuale Terminal Crociere, e il Ponente della più alta Porta Castellazzo, per poi riescendere nuovamente a Porta Genova. Il parco offre numerosi spazi per un po’ di ozio nel verde a pochi passi dalla città, ed è molto apprezzato da chi pratica il running.

La Cattedrale e Piazza Europa, la città contemporanea

La Cattedrale di Cristo Re si impone su Piazza Europa – ph. Tiziano Riva

Se si sceglie di tornare indietro al punto di partenza del Parco delle Mura (invece che uscire da una delle Porte che si aprono sul percorso), attraversato un tunnel si ridiscende verso la parte più nuova della città, il complesso architettonico di Piazza Europa e la Cattedrale. Costruite dove un tempo si trovava un “montetto” (così chiamato dagli spezzini), poi spianato per fare spazio allo sviluppo di una nuova direttiva cittadina verso est, anche queste architetture contemporanee non sono sempre ben viste. La nuova Cattedrale di Cristo Re è un’imponente struttura che domina dall’alto sulla piazza. L’architettura controversa e decisamente inconsueta del progetto del razionallista Adalberto Libera del 1956 (autore del Palazzo dei Congressi dell’EUR di Roma) la caratterizza. Consigliamo di non lasciarsi spaventare dalla imponente complessità della struttura e di fare una visita, perché la grande pianta circolare e l’altare centrale sono davvero uniche.

Piazza Verdi, passato e presente cittadino

La nuova Piazza Verdi – Ph. T. Riva

Scendendo ancora dalla cattedrale alla direttiva di Via Veneto, si raggiunge in pochi passi Piazza Verdi.
È situata in posizione intermedia tra la città vecchia e la nuova direttiva verso est. La piazza è stata al centro di un recente e molto controverso intervento di recupero, e oggi si presenta, dopo anni di degrado, con un aspetto del tutto nuovo che gli spezzini osservano un po’ perplessi discutendo ancora con animosità.
Il nuovo concept della Piazza è stato progettato dall’archietetto francese Daniel Buren, che ha inserito nuovi elementi architettonici, archi squadrati e totem colorati, sulla vecchia struttura squadrata, e disegnano linee perpendicolari sulle vie prospicenti. Qeusta scelta è stata voluta per rimarcare il passaggio tra vecchio e nuovo, e la direzione delle prospettive aperte nella piazza.
Piazza Verdi presenta alcuni scorci suggestivi, anche in notturna. Su Piazza Verdi si affaccia il Palazzo delle Poste, progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni, tra i maggiori progettisti di edilizia pubblica funzionale del ventennio fascista. Al suo interno sono conservati gli imponenti mosaici futuristi di Fillia e Prampolini, a testimonianza di un importante fermento cultrale e artistico che ebbe vita negli anni ’30 in città. I mosaici non sono purtroppo sempre visitabili (si consiglia comunque di provare a chiedere all’interno dell’ufficio delle Poste).



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