Dati tecnici
Difficoltà: medio facile
Numero sentiero: 622, poi 630
Periodo consigliato: tutto l’anno purché ci sia bel tempo e non abbia piovuto abbondantemente di recente
Durata: circa 3 ore.
Suggerimenti: si può percorrere il sentiero facendo andata e ritorno, saranno circa 15 km. In alternativa potete partire con 2 macchine, lasciandone una a Mattarana e l’altra a Travo, punto di partenza.
Il sentiero inoltre si presta molto bene anche per essere percorso in mountain bike.
Un percorso ben tenuto e lontano dagli assembramenti
Durante l’estate 2020 siamo tutti usciti molto provati dal lockdown, tutti avevamo un impulso irrefrenabile di evadere dalle quattro mura che ci hanno tenuti confinati per quasi due mesi. La maggior parte delle persone si è diretta al mare, affollando i lidi di tutta Italia. Io personalmente dal momento che, anche prima della pandemia, non ho mai amato i luoghi strapieni di gente ho optato per trascorrere, quando potevo, il mio tempo libero nell’entroterra, in particolare in Val di Vara. Ho avuto modo di scoprire e riscoprire sentieri immersi nel verde e poco conosciuti, lontani dalla folla e dagli assembramenti delle località costiere.
Ho trovato parecchio interessanti i sentieri del comune di Carro, molto ben tenuti e con una segnaletica impeccabile. Di recente infatti il comune di Carro si è adoperato apportando delle migliorie alla rete escursionistica, rendendo percorribili, ben segnalati e puliti dei bellissimi sentieri nel verde cuore della Val di Vara.
Quello di cui andrò a parlare è uno dei miei sentieri preferiti: parte da Travo, frazione di Carro e arriva a Mattarana, frazione di Carrodano.

A parte una ripida salita di 15 minuti nella parte iniziale, il sentiero è semplice e tranquillamente percorribile anche con i bambini. Infatti io lo scorso autunno ci ho portato mia nipote di 11 anni. Consiglio: se siete con dei bambini piccoli potete optare per un sentiero breve ad anello: partendo da Travo, superata Ziona, vi ritroverete in località Casa Luxiata, basterà prendere la stradina segnalata dal CAI, vi riporterà, scendendo dolcemente nel boschetto, al punto dove siete partiti.
Come raggiungere il sentiero

Il metodo migliore per raggiungere il sentiero Carro Mattarana è in auto. Percorrendo l’autostrada A12 prendere l’uscita di Brugnato oppure quella di Carrodano e seguire le indicazioni per Sesta Godano. Si attraverserà un borgo a cavallo del fiume Vara, Ponte Santa Margherita: proprio dopo il ponte ci sarà la deviazione a sinistra per Carro. Percorrendo la strada per Carro, poco più avanti del Ristorante Antichi Sapori, si troverà la stradina per Travo sulla sinistra.
Potrete lasciare la macchina in loc. Travo a lato strada oppure partire da Carro, allungando però il sentiero di circa 1 km.
Carro e Travo: tra mistero e natura nel paese di Paganini
Carro è un piccolo comune della Val di Vara situato tra Brugnato e Sesta Godano. Le origini di Carro risalgono all’epoca romana. Il borgo fu antico possedimento del Vicariato di Framura per poi finire sotto gli Estensi e in seguito sotto i Malaspina che lo cedettero ai Da Passano per voledere della diocesi di Brugnato. Nel 1229 Carro diventò indipendente e stipulò un’alleanza con la Repubblica di Genova, la quale nel 1299 fece erigere il borgo a titolo di podesteria. Carro infatti era in una posizione strategica per Genova, si trovava infatti sulla via per Piacenza. Entrato a far parte del dominio francese di Napoleone Bonaparte, il borgo diventò nel 1815 parte del Regno di Sardegna. Dopo l’unificazione d’Italia Carro fece parte della provincia di Genova e poi di quella di La Spezia, istituita nel 1923.
Curiosità: il borgo vanta di essere la terra originaria del violinista Niccolò Paganini, i suoi genitori infatti erano entrambi di Carro. Ogni estate, dal 14 luglio al 14 agosto il paese è sede del “Festival Paganiniano”, 9 serate musicali alle quali è invitato il vincitore dell’annuale “Premio Paganini” di Genova.
Una leggenda su un misterioso violino che suona nella notte confermerebbe la teoria delle origini paganiniane.
Travo è una piccola località a neanche 2 km da Carro. Prende il nome dal torrente su cui sorge, anticamente era un territorio agricolo, sfruttato dai contadini per la presenza del corso d’acqua. Anticamente inoltre lungo il Rio Travo erano presenti sette mulini che sfruttavano l’energia meccanica dell’acqua per la macinazione di grano e castagne. Ma la cosa che colpisce di più a Travo è il velo di mistero e l’area spettrale di edifici abbandonati: si notano infatti delle case abbandonate e una chiesa, che recentemente è stata sconsacrata. L’inizio del nostro sentiero sarà nei pressi del corso d’acqua, superata la recinzione dell’agriturismo La Valle Della Luna.
Prima parte: una salita immersa nel verde da Travo a Ziona (sent. 622)

Partendo da Travo ci dirigiamo, seguendo le indicazioni del sentiero, verso il torrente, attraversiamo un ponticello e percorriamo una piccola tratta in piano con il torrente sulla sinistra. Curiosità: questo limpido corso d’acqua è habitat del granchio di fiume, mentre gran parte della zona è popolata dall’ululone dal ventre giallo, o bombina variegata, un anfibio dal caratteristico colore giallo, simile ad una salamandra. Anche a me è capitato qualche volta, percorrendo i sentieri della Val di Vara, di imbattermi in questo simpatico animaletto.
Dopo qualche minuto iniziamo la salita. Questa è l’unica tratta ripida del sentiero, ma man mano che si sale si apre davanti agli occhi il borgo di Carro, parallelo a noi, nella collina di fronte alla nostra. Finita la salita si proseguirà un tratto in piano per poi riprendere a salire per una piccola tratta nella strada carrabile, fino al piccolo borgo di Ziona.
Seconda parte: una passeggiata tra boschi e prati da Ziona a Quattro strade (sent. 622)

Poco prima del cartello di Ziona ci sarà un bivio, segnalato dal cartello del CAI, imboccando questo percorso(che in teoria è una strada carrabile ma in pratica non ho mai incontrato una macchina) si arriverà, con una leggera salita, alla località Casa Luxiata. E’ presente un agriturismo con due pony che passeggiano per il loro recinto. Noi, dopo esserci fermati ad accarezzarli, abbiamo proseguito, in alternativa, sempre in loc. Luxiata è possibile tornare verso Travo chiudendo il sentiero ad anello. Noi abbiamo proseguito in salita, seguendo le indicazioni del Cai e dalla freccia rosso e verde(simbolo della rete escursionistica del comune di Carro), fino a giungere, lasciandoci alle nostre spalle il borgo di Carro e Castello, a Quattro Strade.
Terza parte: la bellissima vista da Quattro strade a Mattarana (sent 630)

Quattro strade è un crocevia dove si incontrano quattro sentieri, infatti in questa zona, grazie ad una segnaletica recente e molto precisa, è possibile modificare il percorso a proprio piacimento, da qui si può addirittura raggiungere l’Alta via delle Cinque Terre. Noi in questo caso ci siamo diretti in direzione Mattarana, seguendo il sentiero 630. Dopo una partenza larga il sentiero va a stringersi. Il paesaggio è molto bello, siamo su un crinale, il sole filtra tra le foglie e i tronchi degli alberi regalandoci una luce piacevole. Si supera un lago artificiale per poi iniziare la discesa verso Mattarana, una volta giunti in paese la prima cosa che vedrete sarà il vero lago di Mattarana, anche questo artificiale.
Dopo una passeggiata intorno al bacino idrico noi siamo scesi in paese e ci siamo fermati a pranzare in una trattoria locale. Ed è proprio questa la mia parte preferita delle escursioni in Val di Vara: un ottimo pranzo a base di prodotti tipici dopo un trekking in mezzo al verde.
Noi dopo mangiato abbiamo ripercorso il sentiero a ritroso tornando a Travo. Senza contare la sosta pranzo ci abbiamo messo circa 5-6 ore, 15 km circa (andata+ritorno). In alternativa, se si va con due macchine, è possibile fare in modo eseguire il percorso in una sola direzione.
Mattarana : il paese preferito dai motociclisti
Situato in un punto strategico, questo borgo si trova sull’antica via del Bracco, un tempo molto trafficata, che univa la provincia di Genova con quella di La Spezia. Svolgendo un importante ruolo di collegamento questa strada faceva in modo che i paesi costieri commerciassero con quelli dell’entroterra: dal mare infatti arrivavano pesci, prodotti ittici e sale, che venivano scambiati con carni, prodotti agricoli, castagne.
Mattarana, anticamente un’importante tappa di ristoro e di locande, all’apertura dell’autostrada negli anni Sessanta del secolo scorso, perse parte dell’afflusso di viaggiatori di passaggio. Il paesino tuttavia è diventato una tappa molto amata dai motociclisti che si avventurano sul Monte Bracco, che ha riacquistato fama e notorietà per via della strada dagli scorci spettacolari, che si presta molto bene per essere percorsa dai ciclomotori.
Consigli utili:
–borraccia con acqua
-abbigliamento termico stratificato nei mesi autunnali e invernali: il sentiero infatti passa da un clima freddo-umido in fase iniziale, per poi diventare più secco e gradevole man mano che si sale
-nei mesi estivi consiglio un repellente per zanzare e zecche: questi fastidiosi insetti risiedono soprattutto a lato dei corsi d’acqua e tra l’erba alta
-informarsi bene sui periodi di caccia per un’escursione in totale sicurezza
–scarponi da trekking o scarpe sportive
-un piccolo spuntino da consumare a metà sentiero, consiglio una banana e un cioccolatino