Un misterioso violino risuona nella notte in Val di Vara

Si avvicina Halloween, festa ormai sempre più di casa, e anche quest’anno raccontiamo una leggenda un po’ terrificante, di una delle tante “Terre di Mezzo”.

È nelle terre tradizionalmente di passaggio che si tramandano da secoli le storie del brivido più antiche, raccontate per chiedere al passante il  dovuto rispetto

Perché un passo, un passaggio tra terre diverse è un mistero: che cosa ci sarà di là? Che cosa mi riserva il prossimo futuro? Nel mezzo, nel mentre del viaggio, ci trasformiamo come un licantropo, come in un incontro fatale, e non saremo più gli stessi. Le storie di terrore interpretano  il valore di questo passaggio, testimoniato da eventi tanto misteriosi quanto significativi. 

Le terre di Mezzo in Italia sono tantissime, e pari sono le storie di terrore.

Una di queste si narra a Scogna Sottana, o di Sotto, nella più profonda Val di Vara, terra dove la natura domina e scrive la cultura contadina fin dalla notte dei tempi. 
Una perfetta terra di mezzo, tra il mare della costa ligure, a pochi chilometri dalle Cinque Terre, e le montagne più alte dell’Appenino in questa regione: la strada sale verso il Passo delle Cento Croci, e volgendo lo sguardo alle montagne più a est si percorrono altre terre, altre direzioni. 

Le montagne della Val di Vara, Terra di passaggio

La storia risale a non si sa bene che epoca, un tempo indistinto forse a cavallo tra 7 e 800, proprio quando, non troppo lontano da qui, e di qui originario, nasceva un grandissimo virtuoso del violino, Niccolò Paganini, destinato ad espandere la sua fama di improvvisatore di tormentati capolavori musicali ben oltre i confini di queste terre e del suo tempo.

Si trasferì in questo borgo contadino un giovane virtuoso violinista, un personaggio misterioso, sempre assorto nei suoi pensieri e nella sua musica, che suonava tormentato notte e giorno, sulle corde del suo strumento. Non si sapeva molto di lui, e in paese si narrava alternativamente che soffrisse pene d’amore, che avessse un passato, o fosse solo perseguitato dalla sua musica.

Niccolò Paganini, originario della Val di Vara

C’è da dire che in queste zone quelli che vengono da lontano, i Forèsti, notoriamente non sono ben visti, e sono osservati sempre con sospetto. Ma il giovane eccentrico si prestava a portare con sé una certa aura di mistero per la sua solitudine, vissuta in una casa appena fuori dal paese, probabilmente appartenente alla sua famiglia, tenuta d’occhio da una piccola chiesa lì vicino.

Improvvisamente, il giovane si ammalò del suo misterioso tormento e morì. Nessuno lo venne a piangere.

La casa, col tempo, rimase disabitata anche se non completamente in stato d’abbandono, perché la sua collocazione era perfetta per permettere ai viandanti in questa terra di passaggio di soggiornarci per un po’ di tempo durante il loro viaggio. Di giorno appariva accogliente e perfettamente adatta a quell’uso.

Ma dopo la mezzanotte il suono straziante di un violino terrorizzava gli ospiti di quelle mura stregate e di chi si trovava lì intorno, e pare addirittura dal violino stesso, che si aggirava nell’aria.

Ancora oggi, il suono del violino si ode nella notte nei boschi che circondano il paese, come raccontano i pochi abitanti di Scogna dopo la mezzanotte e da chi attraversa nella notte la valle.

L’immagine di copertina è tratta da travel365.it

vvvvvvv