Se tu riguardi Luni e Urbisaglia
Dante Alighieri, Paradiso Canto XVI
come sono ite, e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno.
L’antica Luni era un importante porto romano, dalla sua baia si è originata la storia delle popolazioni della Lunigiana. Sorgeva sul mare, e vicino alla foce del Fiume Magra, posizione che rivela la funzine strategica della fondazione romana della colonia. È scomparsa, “ita“, come dice Dante, abbandonata dai suoi abitanti nel Medioevo. Tutte le città hanno una fine, nonostante la loro storia millenaria. Com’era l’antica Luni? Come è nata, come è finita?
Una nuova area archeologica, la più importante del levante ligure, aiuta a conoscere la storia affascinante di Luni, la città della Luna.
Il suo nome probabilmente deriva da Lunae, il nome latino della Dea che porta luce, ossia la Luna, possibilmente per la forma semicircolare della città antica. Altri pensano che provenga dal nome originario pre-romano di palude, luk corrispondente al tipo di terreno che i romani hanno recuperato per costruire il loro importante porto.
Sin dai tempi antichissimi, pur sotto il controllo dei Liguri, il porto di Luni veniva utilizzato quale attracco per navi commerciali sia dagli Etruschi che dai Greci, che controllavano la costa (importanti le testimonianze etrusche a Framura). Da questi ultimi è fatta risalire la prima consacrazione del porto alla dea Selene (Luna per gli antichi Romani).

BIKE AND TASTE LUNIGIANA
La colonia, con il nome di Luna, venne fondata dai Romani nel 177 a.C., come avamposto militare delle legioni romane, durante la campagna contro i Liguri.
In quel periodo, secondo la testimonianza di Plinio il Vecchio, vennero deportati nel Sannio oltre 40 000 Liguri Apuani (180 a.C.) e, successivamente, vi vennero insediati stabilmente 2000 coloni romani, veterani della battaglia di Anzio (31 a.C.).
Ad ogni veterano furono assegnati 51 iugeri e mezzo di territorio, con l’intenzione di far bonificare le zone paludose e costituire una colonia agraria.
I Liguri continuarono a combattere i Romani fino al 154 a.C., quando il console Claudio Marcello li sottomise definitivamente. In suo onore venne eretto un monumento nella città, nella quale all’epoca si stava costruendo il tempio del capitolium.
Si pensa che anche il toponimo della vicina località di Montemarcello derivi dal nome di questo console
I Romani non riuscirono a superare l’ostacolo rappresentato dalle paludi per costruire le strade commerciali per connettersi a Pisa e al nord della penisola italiana. Eppure l’importante via Aurelia, che portava da Roma alla Gallia, passò da Luni, rendendolo uno dei più importanti porti romani.
Oltre alla sua posizione favorevole lungo una strada principale dell’impero nel primo secolo BC la città ha tratto vantaggio del massiccio uso di marmo bianco dalle Alpi Apuane di Carrara, diventandone porto principale di caricamento.
Inoltre, i suoi abitanti esportavano direttamente sul corso del fiume Magra formaggio, vini e artigianato provenienti dall’entroterra. Nel momento del suo massimo splendore, la città crebbe fino a più di 50.000 abitanti.
Nel Medioevo, Luni perse lentamente la sua importanza, e la fine dell’impero romano decretò il definitivo fallimento della lotta contro l’impaludamento della regione. Il terreno su cui la città millenaria posava le sue fondamenta diveniva si insabbiava, cosicché le popolazioni che vivevano nell’area la abbandonarono progressivamente per trasferirsi nella vicina Sarzana e verso le colline più a nord, dando vita ai borghi della regione oggi chiamata Lunigiana.
L’anfiteatro romano dell’antica Luni
La straordinaria struttura dell’anfiteatro, visitabile nell’area archeologica dell’Antica Luni, si trovava leggermente fuori dal centro abitato in epoca romana, sul lato est. In esso, si svolgevano i Munera Gladiatora (combattimenti tra gladiatori) e i Venationes (spettacoli di caccia). L’edificio è ben conservato e i detriti ritrovati testimoniano le dimensioni importanti del teatro, probabilmente in due piani aggiuntivi rispetto a quello oggi visibile e di capienza di circa 7000 spettatori.

Il sito archeologico di Luni antica e il suo museo, oggetto di un recente intervento di ampliamento, sono le più significative istituzioni archeologiche della Liguria di Levante per importanza delle testimonianze storiche raccolte. Tutt’intorno, un bel parco permette di camminare a lungo, fino a raggiungere il mare, in un’area rurale molto scenografica, su cui dominano le Alpi Apuane. L’intera area è introdotta sull’autostrada da un ponte illuminato dedicato a Luni antica che evidenzia anche a chi passa di corsa questo piccolo grande tesoro archeologico.